Non accetto, non accetto il dolore.
Se sento nascere una lacrima in me
al pensiero del tuo sorriso perduto
subito la tramuto in lacrima di gioia.
Il gioco è semplice, mi buco gli occhi
con un ago di luce e faccio penetrare
nei condotti lacrimali il profumo lento
dei fiori, il dolore sviene, e mi lascia.
Se mentre cammino tra la folla il viso
di un angelo sensuale mi ricorda il tuo
e sento in me la nascente glaciazione
del sangue, sai che cosa faccio? Danzo.
Non accetto, non accetto il dolore.
Forse è inumano da parte mia, forse
è stupido, ma questo grido che sale
alla bocca uscirà al cielo in canto.
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