Ho studiato ogni minimo dettaglio della nostra relazione.
L'amore è stato vinto dalle minuzie, dalle piccole cose.
Il filo attorcigliato del phon, i capelli sparsi sul pavimento,
le bollette della luce dimenticate nel buio, il vibratore
con le pile scariche, la polvere sui nostri sorrisi, le parole
in sala d'attesa, la cenere delle sigarette in camera da
letto, i desideri appesi al muro, gli orizzonti chiusi nel
cassetto a trafiggere i sogni, la segreteria telefonica con
la velleità di mandare messaggi, le carezze lasciate marcire
nelle tasche, le briciole fra le lenzuola, i calzini in giro
per la casa, gli attimi trafugati, l'eternità in pillole, i sensi
ritrovati sullo zerbino, calpestati, ammaccati, le chiavi
di casa fredde come la morte, le lampadine fulminate, le
cene consumate davanti al televisore, e la nebbia della
noia ad avvolgere i nostri corpi, mentre fuori splendeva
la notte, e noi sempre più distanti, a un passo dalla
felicità. Così l'amore ci ha lasciato, dettaglio dopo dettaglio.
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