martedì 7 ottobre 2008

UNA POESIA DI LUIGI SICILIANI

ACQUAFORTE

Passa una fanciulletta. E'svelta e piena:
si sente, nel vederla,
che la sua carne deve essere soda,
buona a palparla, buona per segnarla
con i denti, in un morso lungo, a fondo.

E negli uomini in mezzo a cui s'avanza
ribolle la lussuria:
prorompe sconciamente, o si contiene.
E in uno, ecco, è la parola
lubrìca, che la investe
di subito rossore,
ed in un altro è desiderio muto
di carezze, represso,
e non detto neppure con lo sguardo;
ma sanguinoso, dentro, sanguinoso.

Ella, sorride; e passa.

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