Oh burrata, delizia delle delizie,
sferica, dolce, lucente burrata,
tu non sei un formaggio, sei molto,
molto di più, divino siero, caglio
celeste, tu mi confondi, quando ti
vedo non so più chi sono, dimentico
il mio nome, dimentico Dio, le diete,
la salute, non mi importa più di nulla,
so solo che voglio affondare i miei
denti nel tuo burroso stupore, e morire
nel tuo bianco, pannoso mistero.
O santa burrata, per te farei di tutto,
venderei mia nonna ai talebani, se mia
nonna fosse ancora viva, sacrificherei
sull'altare della golosità i miei sogni,
le mie speranze, i miei magri ideali.
Dimmi soltanto una parola e sarò salvato
dalle stupide diete, dalle idiozie
della forma fisica, per te, senti bene
quello che sto per dirti, diventerei
anche vegetariano, e mi porterei a letto
anche le vacche, senza provare vergogna.
Oh, splendore scivoloso, dea lattea,
nulla è paragonabile al tuo gusto,
meraviglia delle meraviglia, la Puglia
merita fama eterna, che dico? Fame
eterna! Tu mi rendi insaziabile, folle,
tragico. E solo se metto una "esse" davanti
al tuo magico suono, per un attimo
vacillo, nel dubbio, ma poi rinsavisco,
e arrivo a ripudiare anche il mio seme,
il mio seme di uomo, per una sola goccia
del tuo stillante, sapido siero.
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