Mi alzo nel cuore della notte
per liberare galassie di yogurt prigioniere
nel mio frigo, e tremo di felicità.
Subito dopo penso che un'unghia
incarnita non fa che ripetere il mistero
del Cristo, lamina di cornea spirituale.
Un vaso di vetro divorato dalla luna
diventa oracolo di fiori appassiti,
così sciolgo le serrature dello sguardo.
Vortici di musica cristallina infrangono
il silenzio osseo delle mascelle,
e sboccia un morso sul pentagramma.
Voci di corridoio, sommesse, bisbigliano
frammenti di Eterno sulla polvere, ma
questa finestra spalancata è la mia fede
nelle umane proporzioni del mondo.
Nessun commento:
Posta un commento