Piccoli dissapori, lievi tenaglie del rimorso,
asimmetrici candori della rabbia, fuochi gelidi
negli occhi, lacrime evaporate nell'ignoto.
E il tuo corpo, fermo, immerso, riemerso,
come statua che respira per non fare un torto
al vento, alla malinconia della distanza.
I miei sogni trafitti dal canto degli usignoli,
esplosione di un mattino crudele, lucido impatto
di una realtà febbrile e folgorante che ci chiama.
Niente che assomigli alla morte, solo piccoli
dissapori, la vita che a fatica si libera dai lacci
di un risveglio senza memoria, e apre gli occhi.
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