chi ha paura della propria morte non riesce a slegarsi da quel senso materiale che altro non è che quella dimensione che il cervello ci impone. chi ha paura della propria morte è troppo attaccato al mondo fisico. Pompa ha capito più che bene che occorre spogliarsi delle convenzioni che imprigionano l'esistenza per accettare ciò che non dovrebbe impaurire se davvero si Vive pienamente la propria vita in ogni suo piccolo istante. Questa y ma vera libertà, secondo me. non è un percorso per nulla facile e, forse, occorre tirare fuori gli "strumenti", bandendo la pigrizia mentale, per arrivare a tale consapevolezza. mi fa enorme piacere sapere che esistono persone davvero Vive come Nicolino che, sinceramente, per molti tratti trovo in-can-te-vo-le..
.attimi
P.S. ma il cigno (soprav)viveva davvero in quello specchio d'acqua, proprio come avevo immaginato? speravo tanto di essermi sbagliata nella mia deduzione. oh, povero cigno! chissà, forse gli hanno pure tagliato parzialmente le ali per impedirgli di volare (molti scellerati lo fanno pur tenendo questi bellissimi uccelli acquatici in tenute molto piu ampie di un giardino di città)
La realtà è misura degli dei: questo film ne è la dimostrazione. Fausto e Nicolino sono due ritmi ballabili e, nelle loro danze, si declina la natura dell’uomo e della storia. Fausto è la pace, Nicolino è il turbine. Sono due fragilità carnivore delle quali godere e, insieme, patire. E’ un film pedagogico e psicagogico allo stesso tempo: si impara l’esistenza e da essa ci si trova sedotti. Viene da pensare ad una favola, alla maniera esopica, in cui ci sono un leone ed una tartaruga stanca; ma viene da pensare pure ad una sagra di primavera, in cui c’è il corteo carnascialesco di satiri ebbri e ninfe da rubare e poi ci sono i sacerdoti dormienti da insidiare per goliardia, per impeto di irruenza dispettosa. Nicolino è vite ardimentosa che si avviluppa all’anima e la morde e la rinfresca e non le dà requie; Fausto è muschio di bosco dicembrino e il suo foulard ne è come eco lontana, come un ricordo di cosa che non accadde mai, eppure resta a scuotere qualcosa dentro, come un miracoletto avvenuto per distrazione divina. Nicolino è carne tremula, è nervosismo d’inguini e trabocca sangue di passione e lacrime di dolorosissimo innamoramento peregrino; Fausto è resa senza condizioni, saggezza stanca, è una quercia rassegnata all’autunno e, pure, ha da dare colore alla “barchetta”. Silvano è la ciliegina sulla torta: a lui si donano ritmi esotici e schiocchi di poesia. Sembra che Silvano non sia mai stato senza tutte le sue rughe: è nato così, grinzoso, canuto, come un Catone che aspetta sulla spiaggia, ancora e per sempre, la sua libertà. E ci ride un po’ su. Tanto per schiarirsi le idee. Nell’attesa. Per essere garbato. Per la buona creanza d’essere. Semplicemente. Protagonista di questo film, però, è il suo regista. Divertito, malinconico, curioso, colossale virgulto che si allaccia ai tronchi: per carezzarne la corteccia ora dura, ora umida, ora ferita, ora convalescente, ora in sospensione. E’ lui che mette in ombra l’Ombra. Lui fa dimenticare che “sogno d’un’ombra è l’uomo” e gioca a nascondino, per ilarità, con la Morte. Ed è un protagonista senza misura. Che si eleva fino all’abisso supremo. Con leggerezza. Profondamente. Credo che uno dei regali più importanti che io abbia ricevuto da te, Riccardo, sia Nicolino Pompa. Nicolino è un dono tuo e tutte le volte che lo vedo attraverso te, io me ne infiammo. Perché siete tu e lui insieme. Lui è fuoco e tu mi fai bruciare. Ed è bellissimo. Perché la Morte così sembra non far male. E non mi fa male perché al mondo ci sei tu. E c’è tutto ciò che tu-e tu solo- mi fai vedere.
Nocolino dovrebbe imparà a sta' un po' più zitto. così riduce la mole di cazzate che dice. Appena c'è una donna in giro si atteggia come un pavone. Nicolino: e cresci un po', è pure ora!
non fare lo sciocchino! lo sai che mi piaci quando mi piaci. mentre quando non mi piaci non mi piaci. :-D e, ti dirò di più: sono quasi preoccupata per i tuoi refusi che ultimamente si sono ripetuti spesso. non è da te. tu, sempre così attento e innamorato delle parole! forse lavori troppo o hai i tuoi intrippi personali. anche ora, non hai messo l'apostrofo in 'sta..
In realtà non sto' attento perché diciamo mi è un po' scemato l'interesse di comunicare. Scrivo così come comunico nel quotidiano, tanto per passare il tempo, per stare un minimo al gioco, quel che basta per non sembrare proprio un traditore.
questa di Califano è molto molto intensa. molto, molto bella!!! sembra che questa l'abbia dedicata a Piero Ciampi. così, tanto per informare Ricky a cui piace Ciampi. ciao, ragazzi. mo' stacco che mi sta ad arrivare un attacco di romanticismo con questa Poesia der Califfo
19 commenti:
chi ha paura della propria morte non riesce a slegarsi da quel senso materiale che altro non è che quella dimensione che il cervello ci impone. chi ha paura della propria morte è troppo attaccato al mondo fisico.
Pompa ha capito più che bene che occorre spogliarsi delle convenzioni che imprigionano l'esistenza per accettare ciò che non dovrebbe impaurire se davvero si Vive pienamente la propria vita in ogni suo piccolo istante. Questa y ma vera libertà, secondo me. non è un percorso per nulla facile e, forse, occorre tirare fuori gli "strumenti", bandendo la pigrizia mentale, per arrivare a tale consapevolezza.
mi fa enorme piacere sapere che esistono persone davvero Vive come Nicolino che, sinceramente, per molti tratti trovo
in-can-te-vo-le..
.attimi
P.S. ma il cigno (soprav)viveva davvero in quello specchio d'acqua, proprio come avevo immaginato? speravo tanto di essermi sbagliata nella mia deduzione. oh, povero cigno! chissà, forse gli hanno pure tagliato parzialmente le ali per impedirgli di volare (molti scellerati lo fanno pur tenendo questi bellissimi uccelli acquatici in tenute molto piu ampie di un giardino di città)
Medea:
La realtà è misura degli dei: questo film ne è la dimostrazione. Fausto e Nicolino sono due ritmi ballabili e, nelle loro danze, si declina la natura dell’uomo e della storia. Fausto è la pace, Nicolino è il turbine. Sono due fragilità carnivore delle quali godere e, insieme, patire. E’ un film pedagogico e psicagogico allo stesso tempo: si impara l’esistenza e da essa ci si trova sedotti. Viene da pensare ad una favola, alla maniera esopica, in cui ci sono un leone ed una tartaruga stanca; ma viene da pensare pure ad una sagra di primavera, in cui c’è il corteo carnascialesco di satiri ebbri e ninfe da rubare e poi ci sono i sacerdoti dormienti da insidiare per goliardia, per impeto di irruenza dispettosa.
Nicolino è vite ardimentosa che si avviluppa all’anima e la morde e la rinfresca e non le dà requie; Fausto è muschio di bosco dicembrino e il suo foulard ne è come eco lontana, come un ricordo di cosa che non accadde mai, eppure resta a scuotere qualcosa dentro, come un miracoletto avvenuto per distrazione divina.
Nicolino è carne tremula, è nervosismo d’inguini e trabocca sangue di passione e lacrime di dolorosissimo innamoramento peregrino; Fausto è resa senza condizioni, saggezza stanca, è una quercia rassegnata all’autunno e, pure, ha da dare colore alla “barchetta”.
Silvano è la ciliegina sulla torta: a lui si donano ritmi esotici e schiocchi di poesia. Sembra che Silvano non sia mai stato senza tutte le sue rughe: è nato così, grinzoso, canuto, come un Catone che aspetta sulla spiaggia, ancora e per sempre, la sua libertà. E ci ride un po’ su. Tanto per schiarirsi le idee. Nell’attesa. Per essere garbato. Per la buona creanza d’essere. Semplicemente.
Protagonista di questo film, però, è il suo regista. Divertito, malinconico, curioso, colossale virgulto che si allaccia ai tronchi: per carezzarne la corteccia ora dura, ora umida, ora ferita, ora convalescente, ora in sospensione. E’ lui che mette in ombra l’Ombra. Lui fa dimenticare che “sogno d’un’ombra è l’uomo” e gioca a nascondino, per ilarità, con la Morte. Ed è un protagonista senza misura. Che si eleva fino all’abisso supremo. Con leggerezza. Profondamente.
Credo che uno dei regali più importanti che io abbia ricevuto da te, Riccardo, sia Nicolino Pompa. Nicolino è un dono tuo e tutte le volte che lo vedo attraverso te, io me ne infiammo. Perché siete tu e lui insieme. Lui è fuoco e tu mi fai bruciare. Ed è bellissimo. Perché la Morte così sembra non far male. E non mi fa male perché al mondo ci sei tu. E c’è tutto ciò che tu-e tu solo- mi fai vedere.
Questo dialogo é meglio di mille trattati sulla morte
Nocolino dovrebbe imparà a sta' un po' più zitto. così riduce la mole di cazzate che dice. Appena c'è una donna in giro si atteggia come un pavone. Nicolino: e cresci un po', è pure ora!
Pure il nome gli ho sbagliato. Ahaha...Stima in picchiata!
ciao Freddy.
tu hai paura della morte? se sì, perché? se no, perché?
.attimiintervistatrice
Ma che cazzo mi frega della morte, se è la vita che non va?
@FF
bravo!
Eh!!!?... sono forte!! Mo me la tatuo sotto lo scroto, sta frase! ;-)
a me Nicolino ricorda er Califfo Califano
non fare lo sciocchino!
lo sai che mi piaci quando mi piaci.
mentre quando non mi piaci non mi piaci.
:-D
e, ti dirò di più:
sono quasi preoccupata per i tuoi refusi che ultimamente
si sono ripetuti spesso. non è da te.
tu, sempre così attento e innamorato delle parole!
forse lavori troppo o hai i tuoi intrippi personali.
anche ora, non hai messo l'apostrofo in 'sta..
X Medea: https://youtu.be/7jiw8tBeYSA
In realtà non sto' attento perché diciamo mi è un po' scemato l'interesse di comunicare. Scrivo così come comunico nel quotidiano, tanto per passare il tempo, per stare un minimo al gioco, quel che basta per non sembrare proprio un traditore.
https://www.youtube.com/watch?v=Vs6F3PzR2NE
questa di Califano è molto molto intensa.
molto, molto bella!!!
sembra che questa l'abbia dedicata a Piero Ciampi.
così, tanto per informare Ricky a cui piace Ciampi.
ciao, ragazzi.
mo' stacco che mi sta ad arrivare un attacco di romanticismo
con questa Poesia der Califfo
.attimi
attacco di romanticismo https://www.youtube.com/watch?v=RPCAvy_E93M
Ehehe...Gran paraculo Er Califfo! Almeno quanto è stato puttaniere e cocainomane.
noi stiamo, rovinando, tutto..con le parole https://www.youtube.com/watch?v=VeQrnaqHKrQ
Più della morte temerei la vecchiaia
Femmina vanitosa...Tremi al pensiero della vena varicosa.
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